Il Country Time Club nasce da un’idea di alcuni imprenditori palermitani che vollero fare della sede di Viale dell’Olimpo un punto di ritrovo dove trascorrere il tempo libero e giocare a tennis.
All’inizio si chiamò Castelforte Tennis Club e galeotte furono, nei primi anni ’80, quelle interminabili partite a scopa tra Giorgio Cammarata, l’imprenditore Stefano Ciprì ed alcuni soci storici.
Pochi mesi di trattative e, in un battibaleno, Giorgio Cammarata ed Oliviero Palma, in quegli anni tra i principali animatori delle notti palermitane, si tuffano in un’avventura partita in sordina ed oggi arrivata ad una realtà tra le più brillanti del panorama tennistico nazionale e tra le più coinvolgenti ed accattivanti in ambito sociale palermitano. La data storica è il 29 maggio 1985, giorno in cui il club passa di mano e diventa Country.
Pochi giorni dopo arrivano le adesioni in massa di soci frequentatori, soci ordinari e nuclei familiari: tessera n. 1 a Pietro Oieni; 2 a Giacomo Mosca e poi Giovanni Di Benedetto, Dario D’Aleo, Federico Marino e Giuseppe Lauricella. Ancora qualche giorno ed arrivano, tra gli altri, Alfredo Gulì, Sandro Di Piazza, Alberto Travaglino, Francesco Spatafora, Franco Nulli, Alfredo Agozzino, Alessandro Siagura, Bruno e Annamaria Ciulli. In meno di 2 mesi il numero delle adesioni vola oltre 100.
Il sodalizio sportivo vanta una lunga storia di successi che vanno dalla organizzazione del Torneo giovanile di Capodanno (dal 1985 al 1991), al Circuito Satellite Maschile (dal 1987 al 1989), alle Universiadi del 97, al WTA Tour (dal 1988 a tutt’oggi), la più importante manifestazione professionistica in Italia dopo gli Internazionali di Roma, dotato di montepremi di 275.000 dollari, i cui diritti televisivi sono stati venduti in tutto il mondo, e a cui hanno preso parte giocatrici del valore di Jennifer Capriati, Mary Pierce, Arantxa Sanchez, Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Sara Errani, Kiki Bertens e Caroline Garcia.
L’indiscussa capacità manageriale del direttivo del circolo ha fatto sì che in oltre trent’anni anni di vita associativa, non sia passata una sola stagione senza modifiche e migliorie all’impianto.
Un grande segno di vitalità, un continuo mettersi al passo con le esigenze sempre crescenti dei circa 3000 soci.